Mutō Dori 無刀捕

Iniziamo parlando di Kamiizumi Ise-no-kami Fujiwara-no-Nobutsuna 上泉伊勢 守藤原信綱, (1508 - 1578). Kamiizumi era uno spadaccino formidabile, e un famoso samurai del Periodo Sengoku, che a metà del cinquecento, fondò la scuola Shinkage-ryū 新陰流, che significa "nuova scuola delle ombre". Una scuola basata sull'arte della spada, Kenjutsu 剣術 e Iaijutsu 居合術.
Kamiizumi veniva dalla scuola di spada Kage-ryū 陰流, chiamata anche Aizu Kage-ryū, in onore del fondatore Aizu Ikōsai Hisatada (1452 - 1538).

Fino al sedicesimo secolo, in Giappone, le tecniche di arti marziali erano basate esclusivamente sull'efficacia nel combattimento reale. Ai tempi di Kamiizumi Nobutsuna, la superiorità di una scuola era determinata attraverso i duelli.
Le posture di base erano molto distinte; molto basse, a protezione del corpo e a favore della stabilità del baricentro.
L'ideale di vincere a qualsiasi costo era profondamente radicato negli insegnamenti delle scuole che esistevano in quei tempi di guerra e battaglie costanti.
I concetti filosofici e strategici primari degli spadaccini, si basavano su;
Issatsu no tachi 一殺の太刀, "la spada che uccide solo una volta",
e; Ichi no tachi 一の太刀, "la spada da un solo taglio".

Con l'avvento dell'utilizzo delle armi da fuoco e di altri elementi della guerra moderna, che iniziarono ad arrivare da occidente, queste tecniche tradizionalmente invincibili non erano più sufficienti. Kamiizumi dunque, è stato spinto ad apportare una serie di modifiche alla sua Ryū. Dopo accurati studi, cambiò leggermente le posizioni di base sollevandole lievemente, modificò il modo di impugnare la spada, e ha accorciato la lunghezza della lama della spada.
Ma la cosa più importante, è che quel tempo, fu quello in cui ha inventato un nuovo metodo di insegnamento per rendere più facile lo studio e la pratica della spada. Fino a quel momento, gli spadaccini praticavano la loro arte con una spada di legno molto dura il Bokken木剣, oppure con una lama in acciaio smussato.
Ma erano strumenti, che costringevano gli spadaccini a fermare il loro colpo finale durante l'allenamento, se non volevano ferire se stessi, i loro studenti o partner. Kamiizumi Nobutsuna dunque, ha creato una spada da pratica fatta di bambù, divisa da due a sedici volte su un'estremità e ricoperta da una custodia in pelle laccata, interamente sostenuta da lacci specifici. Chiamò questa invenzione Shinai Hikihada , quello che oggi è chiamato comunemente Shinai 竹刀, con quattro doghe di bambù, utilizzato nel Kendō 剣道.

Kamiizumi Nobutsuna, non aveva figli e lasciò tutte le sue proprietà e la sua scuola al suo studente numero uno, Yagyū Sekishūsai Muneyoshi 柳生石舟斎宗厳 (1529 - 1606). Muneyoshi divenne così il secondo Sōke dello Shinkage-ryū nel 1566, e successivamente, in base alle sue esperienze sul campo e nella sua pratica, fondò la sua scuola, Yagyū Shinkage-ryū, aggiungendo il suo nome alla ryū di Kamiizumi Nobutsuna. Era un notevole spadaccino, famoso in tutto il Giappone, essendo anche l'istruttore di scherma del 15°e ultimo shōgun Ashikaga Yoshiaki 足利義昭.
Muneyoshi anni dopo, diede una dimostrazione al secondo shōgun dei Tokugawa, Tokugawa Hidetada 徳川秀忠, delle tecniche di mutō-dori, che aveva ideato, mostrando come combattere a mani vuote contro chi era armato di spada o altre armi.. La prova fu sbalorditiva, così la famiglia Yagyū entrò a corte, e istruì ufficialmente lo shogunato Tokugawa all'arte della spada giapponese.

Uno degli ultimi insegnamenti nelle scuole tradizionali, nella fase Gokui 极意, è il Mutō Dori 無刀捕, che può essere tradotto in "cattura senza la spada".

Nel Budō-taijutsu ho potuto constatare che un buon 80% delle tecniche sono delle vere idiozie irrealizzabili, continuo a non capire perchè pratichino certe assurdità in Bujinkan. Vorrei chiarire un punto definitivo una volta per tutte; per mia esperienza personale nello studio e nella pratica dell'arte della spada giapponese. È assolutamente impossibile, infattibile, folle, provare a disarmare uno spadaccino esperto a mani nude una volta che egli si è lanciato all'attacco. Può sembrare ovvio dire una cosa del genere, ma nel Budō-taijutsu Bujinkan ho visto afferrare una katana a mani nude come fosse un bastone in tantissime occasioni. Cari lettori la katana è affilata e micidiale nelle mani di un guerriero esperto che sa brandirla, col cavolo la prenderai con le mani, disarmato puoi schivarla, una volta al massimo nella prima azione, se sei fortunato, ma alla seconda azione, lo spadaccino ti avrà fatto a pezzi senza dubbio, non perdiamo la testa nelle assurdità delle simulazioni fantasiose per favore.

Molte persone pensano che mutō dori, riguardi un concetto legato esclusivamente all'avversario che brandisce una spada, contrastandolo disarmati. Ma non è così. Anche armati di una spada, mutō dori può avere luogo, sviluppando il coraggio di affrontare un avversario, con la stessa preparazione e concezione, che si ha quando si è disarmati. In pratica, devi muoverti, pensare e comportarti allo stesso modo, armato e non, altrimenti sarai sottomesso dalla completezza dell'avversario.

Fare affidamento su qualsiasi arma o tecnica al 100%, significa mettersi in trappola. Dal momento che diventerete esperti, la vostra mente avrà due bivi da imboccare;  restare bloccati lì dove siete arrivati, con l'arroganza di sapere tutto, oppure comprendere che si è sempre allievi e c'è sempre da studiare, andando sempre oltre. Le armi e le tecniche, quando sono praticate quotidianamente, diventano talmente naturali, che come il nostro corpo apprende come si fa a danzare, a fare nuove contorsioni, a suonare, a fare arti marziali, ecc, l'arma e la tecnica avranno modo di espandere le capacità ed evolvere adattandosi a qualunque cosa.

Quando si schiva una spada, se pensiamo di evitarla, verremo tagliati.
Se pensiamo di bloccarla, verremo tagliati. Non dobbiamo pensare a nulla, ma agire con naturalezza. Ovunque la tua nostra mente si focalizza, va in una trappola.

È essenziale usare il kyojitsu 虚実.
Se l'avversario risponde a kyo, l'illusione, avrà il nostro jutsu 術 il fine che proporremo. Se invece kyo non avrà effetto, e l'avversario comprenderà jitsu, la realtà, il nostro jutsu, dovrà essere pronto a comparire naturalmente e rapidamente, grazie al nostro movimento istintivo, che con naturalezza, dovrà avere l'azione corretta, pronta ed efficacie, da proporre.

Un'altra regola essenziale è pensare che l'arma che utilizziamo sia un estensione del corpo letteralmente. Perdere la spada è come perdere il braccio. E quindi come teniamo alle parti del nostro corpo, dobbiamo tenere allo stesso modo all'arma che impugniamo, e non perderla con facilità.

Bisogna avvertire l'espansione, bisogna percepire l'intenzione dell'avversario, e non agire appena è partito all'attacco, ma nel momento in cui sta per partire. Questo è mutō dori.