Influenze Marziali

L'apertura mentale è alla base di una scuola che ha un futuro, perchè non va mai sottovalutato nulla, o visto con superficialità.
E non bisogna mai essere convinti che ciò che si fa è unico e invincibile, perchè è il primo passo verso la sconfitta.

Bruce Lee, famoso maestro di arti marziali, una volta disse:

"Una disciplina statica non sarà mai realmente efficace al 100%, ma una che assume tutte le forme si. Perchè si deve tendere a semplificare, ad essere rapidi e non perdere tempo.

Quando si scolpisce, si toglie il grosso per giungere l'essenziale e rivelarne in fine la verità.

Un tipo di combattimento senza posizioni fisse, senza movimenti precisi è sicuramente più efficace di uno basato su movimenti statici ed etichettati.
Il vecchio formalismo delle arti marziali solidifica quello che una volta era fluido.
E' una prova di caparbia devozione, ma a percorsi ormai superati, che non possono più condurre da nessuna parte. La conoscenza che abbiamo acquisito non deve essere un peso che ci impedisca di muoverci con agilità. Troppi movimenti fissi, In questo modo il combattimento diventerà troppo lungo, e non va bene."

Bruce Lee non ha la mia ammirazione o stima. Rissoso, pavone, spaccone e arrogante, non è mai stato un maestro che ho apprezzato a causa del suo atteggiamento discutibile e dei suoi sbruffoni modi di fare poco adatti alla figura di un maestro degno di tale nominazione. 
Per non parlare del modo in cui ha ridicolizzato le arti marziali nei suoi imbarazzanti film trash. Tuttavia è stato uno di quegli uomini, che ne nascono uno ogni 100 anni o più, sarebbe ipocrita non ammetterlo. Ha dimostrato grandi capacità. E quindi, riconoscendo ciò, anche se non ha la mia ammirazione, ha il mio rispetto. E per questo, lo sto citando, oltre ad essere pienamente d'accordo con le parole appena trascritte dette da lui.

È importantissimo mantenere vivi e intatti gli antichi retaggi, ma è importante anche adattare il tempo che ci viene incontro, ad essi, senza ovviamente deturparli.

Biaogna rinunciare al banale movimento da "Tatami" e non farsi trascinare dai passivi tempi che rendono il tutto uno sport, dove contano solo punti in cui una mossa A vince contro una mossa B, simulata e costruita sulla base della stessa linea con un avversario passivo.
Fuori, nel vero campo di battaglia, non c'è una sola linea e oltre alla mossa A e B c'è il resto dell'alfabeto.
E credetemi la Z finisce col sangue.

Nel combattimento reale non ci sono regole e non esiste alcuno schema specifico. Io nelle mie esperienze ho combattuto, purtroppo in strada, parecchie volte, crescendo in quartieri malfamati, e per sport e divertimento anche in gabbia e sui ring qualche volta, per provare a me stesso qualcosa in tempi dove la mia maturità veniva meno. Quante ne ho prese. Ne ho buscate tante, tantissime e ne ho date altrettante. Io mi sono allenato tutta la vita sulla base di una frase particolare che diceva spesso Sensei S.K: "Tutto ciò che non è applicabile nella realtà, non merita alcuna considerazione, perchè è solo una coreografia sportiva da tatami".

La scuola Yuki no Senshi è giovane, ma il suo retaggio ninpō no, poiché discende dai guerrieri Kōka-ryū del periodo Sengoku.
Intorno al Periodo Meiji, uno dei discendenti del lignaggio scoprì le discipline cinesi e dopo tentativi su tentativi, con parecchie difficoltà nel cercare di rompere le mura del razzismo, è riuscito ad abbatterle e a trovare dei maestri disposti ad uno scambio.
Principi legati al Wing Chun 永春, al Tàijíquán 太极拳 e al Qì Gōng 氣功, hanno contribuito alla nascita di questo stile di arti marziali ibrido, che è il risultato di tecniche Cinesi e Giapponesi fuse in un unica arte. Il tutto per creare un impeccabile e perfetto oserei dire, stile di combattimento. Basato su l'unica costante dell'esistenza, ovvero il cambiamento. Che di conseguenza genera adattamento al mutamento.
Niente domgi estremisti come il Bushidō, tutto si trasforma e tutto si adatta per sopravvivere senza fossilizzarsi su principi d'onore ormai superati. L'onore è in altri concetti ben più importanti dell'orgoglio.

Tale stile ibrido è legato con una incredibile naturalezza. Le tecniche studiate sono state poi codificate per creare quella che è un’arte marziale completa e versatile sulla fluidità e sulla rigidità. Tali tecniche sono risultate fattibili nella realtà del combattimento e dunque approvate dai membri del clan. Creando un'arte marziale tradizionale ed efficacie nel combattimento reale, che si adatti costantemente ad ogni era.

"i Grandi Maestri"

Al Dōjō Yuki no Senshi c'è una parete chiamata "la parete dei grandi fondatori" nella quale si trovano le foto dei grandi maestri fondatori e dei maestri che più ammiro e rispetto nel campo delle tradizioni cinesi e giapponesi.

Nella parete ad esempio vi sono le foto di:

Morihei Ueshiba, IL SENSEI, un esempio di lucidità, controllo e tecnica.

Il grande Ip Man, che ho scoperto nel 2003 studiando col mio Sensei la storia del Wing Chun, spiegandomi l'influenza di questa disciplina in molte nostre tecniche a mani nude. Quindi molto prima della moda banale scaturita dai film.

Masaaki Hatsumi, Ishizuka Tetsuji, Kacem Zoughari e altri grandi della Bujinkan, persone veramente straordinarie e maestri davvero validi.

Jinichi Kawakami, uno studioso ninja vicino ai più diretti insegnamenti del clan Kōka.

I Membri del Musashi Clan, che ammiro profondamente per la loro eccezionale bravura ed impegno a far conoscere la cultura giapponese e shinobi nel mondo.

E ancora foto di altri fondatori di discipline oggi famose in tutto il mondo.

Questa parete rappresenta il rispetto, la mente aperta, e abbracciare ogni cultura senza denigrare niente e nessuno, perchè ciascuno, può giungere all'apice del percorso usando altre vie, ma alla fine del percorso ci ritroveremo tutti perchè l'obbiettivo è comune.

Sensei Scolaro Giuseppe Simone

ジュセッペ シモネ スコラロ