Le Arti Marziali e il Business

Federazioni

Io ho un Menkyo Kaiden e le mie qualifiche sono state riconosciute solo in Giappone fino a pochi anni fa.
Solo dal 2021 ho fatto il mio ingresso al CONI facendo così in modo che le mie qualifiche siano riconosciute ufficialmente anche in occidente. Pratico arti marziali dal 1999 e ho sempre trascurato, (e anche ammetto evitato), questo aspetto burocratico perchè l'ho sempre ritenuto totalmente inutile e anti-qualitativo. Oggi non è cambiato assolutamente nulla da quel mio pensiero, anzi di è rafforzato considerevolmente. Naturalmente nel tempo ho compreso che dovevo sottostare a determinate regole per non avere rogne e così anche in Italia tramite lo CSEN è ufficiale il mio 7° Dan di Ninpō, Bujutsu e 5° Dan Nihontō Dō.
E sapete questo quanto vale per me? ASSOLUTAMENTE NIENTE. Titoli, cinture e trofei per me sono solo robaccia inutile per alimentare l'ego di chi si abbassa ad avere bisogno di nutrirsi di queste fesserie illusorie. Vivo in Italia e siccome sono una persona dedita a rispettare la legge e le regole ho accettato di essere in regola con la scocciante, irritante e futile burocrazia delle dannate federazioni sportive italiane, tappando così la bocca a chi ha parlato troppo nei miei confronti senza avere nella maniera più assoluta la minima idea di chi io sia, che posizione io abbia in Giappone e nulla di nulla sulla mia storia e sul mio cammino personale, basando le proprie opinioni solo sui social, quindi sul nulla totale.

Per me e per i miei allievi ormai illuminati su determinate cose, essere riconosciuti dal CONI o far parte di una federazione non è assolutamente di alcuna rilevanza o prestigio, non ha alcun valore, non ci interessa minimamente. E questo valore lo insegno ancora oggi vigorosamente. Per quanto mi riguarda le federazioni sportive italiane sono solo una incommensurabile farsa inutile, colma di buffoni e incompetenti palloni gonfiati legati solo al denaro e all'ego, (ovviamente parlo solo della mia categoria , ossia le arti marziali tradizionali giapponesi legate al periodo feudale, non parlo di tutto il fascio di attività SPORTIVE che rappresentano le federazioni sportive legate al CONI).

Uscito dalla bolla degli insegnamenti del mio Sensei quando venne a mancare prematuramente sono stato costretto ad aprirmi al mondo e lanciarmi dentro contesti per me totalmente sconosciuti. Ammetto che ero veramente curioso, perchè mai, mai e poi mai, avevo visto nella mia vita come funzionasse veramente il mondo delle arti marziali fuori dal mio addestramento privato con una delle persone più straordinarie ed importanti che ho conosciuto in vita mia. Ammetto che oltre ad essere stato molto curioso ero anche entusiasta di scoprire questo mondo ed interagire con altri praticanti come me.

Ma non avevo la minima idea che avrei scoperto un sistema atto a divulgare facilmente e malissimo ciò che io avevo imparato con tanta meticolosità, fatica e sacrifici. Mi sono ritrovato maestro troppo presto per quanto mi riguarda, non avevo voglia di insegnare ma volevo imparare ancora. L'onere ricaduto su di me, era ancora troppo pesante da sopportare. Ho provato ad insegnare, ma la malavoglia non ha reso l'inizio di questo percorso molto produttivo e qualitativo, non mi fidavo di nessuno e non mi interessava nessuno, volevo solo imparare e studiare ancora. Quando ho deciso di aprire la scuola al mondo ho visto qualcosa di davvero inaspettato, qualcosa di così marcio e insulso da restare molto deluso. Ho visto tante di quelle associazioni sportive e federazioni legate ad incompetenti buffoni, tutte mirate alla "scena" e fsre soldi tirando a casaccio quanta più gente possibile. Roba da far venire la nausea. E così ho adottato un atteggiamento distaccato, privo di fiducia, chiudendomi al massimo. Tutte organizzazioni colme di pochezza, davvero tantissima pochezza, incompetenza e superficialità, rappresentate da fanatici ed invasati dediti a giocare, sentirsi grandiosi e a creare un giro di business disgustoso elargendo titoli e carta straccia a chiunque, intendo proprio chiunque, sulla buona parola o sulla sua capacità di portare tesserati. Diplomi e attestati lanciati come se fossero coriandoli. Ho interagito con tantissime federazioni e associazioni sportive nella mia vita, perchè ero davvero curioso.
Obbiettivamente parlando, non per antipatia o astio, ma per realtà vissuta, posso benissimo dire per esperienza personale che sono tutte scadentissime, una peggio dell'altra. Non mi hanno lasciato assolutamente niente di niente.
Quantità di iscritti a valanghe, paroloni a vagonate, e diplomi che piovevano come in una tempesta. Ma la qualità era zero assoluto.
Ho conosciuto centinaia o forse migliaia di maestri e istruttori nella mia vita, solo sul palmo di una mano conto quelli che mi hanno lasciato qualcosa di positivo e dimostrato di avere qualità ed essere degni di essere nel settore o essere chiamati "maestro".
Sensei è un titolo che troppi vogliono e pochissimi meritano, c'è una corsa sfrenata a farsi titolare come tale senza badare alla responsabilità che comporta questo titolo. Ho visto fino troppi imbranati ignoranti agognanti del titolo di maestro, che con pochi anni di corso a pagamento sono diventati "sensei", comportandosi una volta ottenuto questo titolo come dei saggi bonzi millenari senza avere la minima idea di che stanno facendo. Un maestro che è stato allievo per poco tempo è solo un ridicolo ed insulso buffone.

La mia scuola è una Bujutsu Koryū e l'unica cosa che mi interessa è che sia riconosciuta in Giappone, dimora di tutto ciò che rappresento. Che diavolo ne sa l'Italia di cos'è una Koryū? Cos'è il Bujutsu? Cosa ne sa il CONI del concetto di Bugei, Heihō, Hyōhō. Niente!
Gli italiani non sanno nemmeno la loro di storia, figuriamoci cosa m'importa del parere di un branco di babuini che si grattano le parti basse da un albero di banane. Quindi quanto vale essere riconosciuti dal CONI e in Italia per me? Niente!
Perchè è solo un'ente sportiva atta a fare di una attività o peggio di una trasmissione antica, uno sport e un salvadanaio, sfruttando il fascino di una tradizione millenaria per attirare gente e creare una vetrina bella agghindata in modo da ottenere tesserati che portano soldi e tramutarla in uno squallido sport da baraccone, governato e rappresentato da invasati e fanatici convinti.

Trovano sempre nuovi modi per celebrare la mediocrità in questo tempo e ci ritroviamo così cinture nere col ciuccio e maestri veramente inferiori titolati come fossero super eroi. Tutti bravi e tutti campioni, per favore ...

Medaglie, trofei e altre baggianate che alimentano l'ego degli esaltati, elargite a chiunque, davvero chiunque, basta che paga denaro frusciante e che sia costante nelle attività, se poi la sua qualità fa schifo non importa, tanto paga ed è costante, il tutto con un coltello puntato dietro la schiena chiamato burocrazia, carte obbligatorie per spillare ancora più denaro e creare un business ben congeniato. Rendendo chi è niente e zero, un grande, solo perchè è in linea con tale burocrazia, paga e porta molti tesserati.
Mentre chi non è in linea con tale burocrazia, nonostante da solo può valere più di tutti i tesserati del CONI, non è nessuno, perchè non paga e non porta tesserati ad esso.

Questo è il modo in cui queste federazioni pesano il valore di un maestro o una disciplina. Chi fa parte di queste federazioni o associazioni non è valutato in base alla sua bravura, ma in base a quanti tesserati e dunque soldini porta alla federazione.
Ho conosciuto cinesi e giapponesi senza carta straccia e senza far parte di federazioni sportive nascosti nei paesini di montagna, che valgono più di tutti i tesserati del CONI messi insieme ve lo assicuro non ho paura di asserirlo so bene di cosa parlo.
Ho visto cose che questi damerini imbranati con le cinture colorate non immaginano nemmeno. Dunque quando incontro qualcuno che apre la bocca e sputa i suoi titoli, faccio sempre cenno di si con il capo e sorrido a denti stretti pensando; "siii certo come no ...". Le persone io le misuro in base ai fatti non ai titoli.

Un tempo era raro trovare un vero, saggio, competente maestro. Bisognava viaggiare e cercare molto. E una volta trovato, non era facile diventare suo allievo, bisognava meritarlo. Io sono cresciuto con questo valore e con questo concetto, perchè l'ho vissuto e lo vivo ancora oggi sulla mia pelle. Oggi invece il titolo di "maestro" dilaga peggio della muffa, chiunque è maestro e chiunque può diventare loro allievo perchè fa numero, ergo soldi. E con questo ho detto tutto. Ho visto maestri diventare tali con 40 ore di corso pagato, roba da far ridere a sguaiatamente come farebbe un cavallo ubriaco.

Io potrei fare gli stessi soldi se volessi. Potrei aprire innumerevoli corsi in svariate palestre e accogliere chiunque facendo numeri e soldi.
Ma ho scelto di sacrificare tale guadagno per avere qualità e un ambiente sano, sereno e realmente tradizionale senza macchie.
Ecco perchè il mio Dōjō è privato. Non sai dove siamo perchè voglio così, non ho bisogno di te, ma tu di me se vuoi far parte di qualcosa di serio e autentico. Non siamo una setta siamo semplicemente seri e non vogliamo fanatici o bifolchi dentro casa nostra.
Prima di entrare nella mia scuola bisogna fare un colloquio diretto con me, se mi piaci bene altrimenti ciao ti ho offerto un caffè.
Non è questione di costi, che sono irrisori tra l'altro, il perchè è dietro al fatto che non voglio sporcare ciò che rappresento e mi è stato insegnato e affidato con tanto impegno e amore mettendolo nelle mani della persona sbagliata. I miei allievi sono a casa, non ci sono armadietti al mio Dōjō perchè siamo una famiglia e non c'è bisogno di chiudere gli effetti personali al sicuro, è tutto già al sicuro a prescindere dentro la mia casa, perchè è abitata da gente civile e intelligente, unita come una famiglia. Nessuno sa dove siamo, nessuno può bussare alla nostra porta e disturbarci. Lavoriamo seriamente con devozione e impegno in santa pace. E non essendo centinaia, gli allievi hanno me al 100% completamente dedicato a loro, notte e giorno sempre a disposizione per la loro crescita.
La qualità dunque è inevitabile in questo modo.

Ho visto accogliere con incoronazioni d'alloro da queste federazioni internazionali, pura spazzatura umana, di ogni genere, dagli infimi incompetenti totali privi di talento, fino ai fanatici invasati pericolosi ed immorali nelle arti marziali, terminando con addirittura la feccia peggiore ovvero i fake, tutti che si credono grandi maestri ed esperti perchè accettati da federazioni che accettano chiunque.
E tutto questo schifo è ben voluto dal CONI e dalle altre grosse federazioni solo perchè al seguito hanno qualcuno da tesserare per fargli guadagnare denaro.

 

Purtroppo si tratta di un'era basata su ego e apparenza e queste enti riescono a tenersi stretti i tesserati usando titoli, trofei e altre futili idiozie da mensola. Ed ecco dove siamo giunti quindi, al secolo dei pagliacci. Credete che un Keikogi imbandito di toppe come un albero di natale, con mostri e marche dia una dignità a questa veste? Dove sono finiti i valori e la simbologia per cui è nata questa uniforme?
Credete che sia tradizionale avere Coca-Cola su una divisa che rappresenta onore e disciplina? No.

E le cinture? La cintura colorata ha già in se poca importanza. Io sono stato addestrato usando solo una cintura bianca e poi la nera, solo per tenere simbolicamente su i pantaloni. Va bene, in un contesto "scolastico" si può anche accettare l’idea di utilizzarla per tenere a mente il livello raggiunto, io stesso le ho inserite per necessità lavorative, ma onestamente non la trovo poi così importante.
E le cinture arcobaleno? Non si possono guardare. Ridicole. Poi abbiamo le cinture più amate dai fake, rosse o nere, o bicolore con le tacche fatte di stoffa o nastro adesivo. Nel cervello le hanno le tacche ... non si capisce più nulla, colori, bicolori, non sanno più cosa inventare per allungare il brodo e sentirsi grandiosi, mentre le federazioni inventano sempre nuove sciocchezze per tenersi stretti i tesserati il più a lungo possibile. La cultura delle arti marziali come tantissimi altri aspetti delle culture antiche è finita pestata sotto le scarpe dell'incuranza irrispettosa e superficiale dell'occidente, che con arroganza ridicolizza e tende a marchetizzare le culture straniere facendo di ogni cosa un circo e un business. Mi chiedo come non gli venga voglia agli asietici di tagliarvi la testa quando usate il Buddha come statuina moderna per abbellire casa in modo esotico new age maledetti. Beh ve le vendono quindi la colpa è anche loro.

Gli Esami

Con la scusa di "stare in regola" altrimenti ci possono essere "problemi" il CONI detta le sue regole per far rientrare denaro dai tesserati, vadano a f*, per quanto mi riguarda. Mi sono messo in regola con le linee burocratiche ma a casa mia le regole le faccio io.
Gli esami delle federazioni sono tutti uguali ho avuto modo di vedere. Io non conoscevo come funzionassero gli esami in queste associazioni e federazioni sportive e quando li ho visti sono rimasto di stucco. Avrei potuto ridere vigorosamente, ma invece mi è venuta la nausea. Già solo il fatto di far pagare gli esami per me è una cosa riprovevole e squallida che va a sminuire il lavoro dell'allievo e il suo passaggio di grado. Dovremmo essere noi casomai a premiare il suo ottimo lavoro piuttosto che chiedere a lui denaro, roba da matti che schifezza. E poi che esami sono? Uno show di gruppo fatto in pubblico, pubblico gente, roba da matti, una specie di scadente esibizione fatta pubblicamente, ma che razza di esame sarebbe questo? La prova, i test di pratica e conoscenza teorica, dove stanno?
Ti correggono mentre sbagli, se fai palesemente schifo non importa, hai superato il tempo limite del grado (perchè gli esami si fanno ogni tot di tempo o stagione, ridicolo), e devi passarlo anche se fai schifo, perchè alla federazione servono soldi.

Come funziona un esame al Dōjō Yuki no Senshi;

- C'è un programma da studiare sia in pratica d'esecuzione che in teoria, poiché la Ryūha Yuki no Senshi è codificata in Giapponese su DenshōMakimonoTetsuyousou e Orihon. Dunque bisogna conoscere a memoria i nomi delle tecniche e i principi pronunciandoli bene in giapponese. Bisogna conoscere benissimo anche la filosofia e la storia legata alla disciplina e alla cultura giapponese. E cosa ovvia, eseguire in modo impeccabile la pratica ed applicazione delle tecniche e delle kamae presenti nel proprio programma di grado.
Conoscere ogni aspetto della disciplina a 360° fa di questi allievi futuri grandi maestri.

Non c'è un tempo prestabilito per fare l'esame. Si studia, si pratica e quando ci si sente pronti si chiede a me se è possibile fare l'esame, se io deduco che allievo/a è pronto/a ed è in grado di affrontarlo glie lo faccio fare, altrimenti se credo che ancora non è il caso lo/a rimando a studiare. Per quanto mi riguarda se l'allievo/a non è preparato può marcire in quella cintura e dunque in quel "livello" a vita perchè io no regalo nulla. Con me o sei veramente di quel livello oppure niente da fare non lo vedrai mai il livello successivo.
Io devo fare maestri non un circo di pagliacci che si pavoneggiano come degli emeriti idioti facendo crescere una scuola di teste di c*.

L'esame si svolge con un limite di errori di lingua e di esecuzione, se si supera quel numero limite di errori che concedo durante gli esami boccio tutti senza pietà. Se si supera di poco quel limite di errori, boccio comunque, l'esame si può rifare a breve, altrimenti faccio passare anche parecchi mesi prima di rifarlo. 

Così è, e così sempre sarà. Troppo difficile? Beh è così che si fanno campioni e maestri. Il difficile è serio e quando si fatica per qualcosa nel momento in cui si otterrà ci sarà più gioia e passione, ma specialmente consapevolezza e rispetto per ciò che si arriva ad ottenere con le proprie forze e la propria abilità. Quello che è facile e alla portata di tutti non vale assolutamente niente di niente, e se tu lo vuoi ottenere così, se a te piace vincere così, significa che anche tu non vali assolutamente niente.

Se volete giocare e farvi regalare titoli per illudervi e sentirvi grandi nella vostra nullità, andate altrove dove ogni tot di tempo avete l'esame obbligatorio e anche se fate schifo e vi correggono gli errori durante l'esecuzione dell'esame, lo passerete comunque perchè tanto lo avrete pagato. Così ho visto che funzionano gli esami nelle federazioni sportive.
Io non illudo e non prendo in giro nessuno. Vi do solo il livello che meritate. Il grado non si compra, si merita, al diavolo le regole delle federazioni a casa mia le regole le faccio io per il solo ed esclusivo bene dei miei allievi e del lignaggio che rappresento.

Per questo motivo da me non ci sono ancora cinture nere nonostante insegno dal 2011.
Cintura bianca, diciamo il grado di presentazione dove viene mostrato poco.
Quattro livelli di verde (negli ultimi due per le kunoichi la obi budō diventa rossa per via di una pratica differente da quella maschi, interamente dedicata a loro).
Ed infine i cinque dan, al sesto si diventa Sensei. Attualmente ci sono solo cinture verdi.
Ma i miei senpai con obi verde, di fatto, sono al livello di molti maestri dan e se li mangiano a colazione credetemi.
Già visto e dimostrato più e più volte con i fatti. E questo dice tutto.

La mia è una seria accademia, il mio programma è lungo e complesso, ricco e colmo di nozioni, principi e tecniche da conoscere.
Bisogna saper eseguire tutto alla perfezione altrimenti non si va avanti. E bisogna conoscere tutto, alla perfezione. Si studia, si suda, ci si fa male e si fa sul serio. Da me c'è qualità e non quantità. Non mi interessa la burocrazia, non mi interessa avere migliaia di allievi e regalare titoli a tempo ad honorem o per simpatia solo per avere un monopolio con tanti maestri a mia disposizione per creare un mio impero.
A me interessano solo i fatti e la qualità, con pochi da seguire con attenzione e abnegazione. Fare maestri e guerrieri come si deve, donando loro tutto me stesso e tutto ciò che meritano da me. Niente è dovuto. Niente. Se mi dai impegno e risultati ti do tutto me stesso, se non vedo impegno e risultati, ciao e tanti saluti.

Esami a pagamento ... maledetti. So bene che questi discorsi non faranno piacere alle federazioni di cui faccio parte e al CONI.
Non mi importa assolutamente, sono risoluto nella mia onestà e nei miei principi, sono cresciuto con valori ben più profondi.
E sono sempre pronto a combattere per questi valori se occorre.

Certo non è una condanna generale quella che faccio grazie al cielo, ho conosciuto in Italia chi è cresciuto con i miei stessi valori e principi, ed esistono ancora organizzazioni che portano avanti in maniera tradizionale e corretta quella che è una vera disciplina antica, (anche se come ho già detto prima le persone veramente valide che ho conosciuto in Italia le conto sul palmo di una sola mano), perchè ho capito che se non hanno legami diretti con i giapponesi non valgono niente.

Insegnare in questo paese è un lavoro duro e veramente stressante per me. Perchè per gli italiani è tutto dovuto. I giovani vogliono tutto facile per sentirsi appagati, non comprendono il valore della fatica e del duro lavoro.
Per non parlare delle mille fisime e problemi inutili che li affogano nella depressione e in altre idiozie senza senso.
Danno peso a sciocchezze di una irrilevanza ridicola. Sono già depressi e smidollati in giovane età senza sapere cos'è la vita.
Sono incapaci di sopravvivere da soli senza il latte di mammina. E ancor prima di diventare adulti sono spacciati, ed è davvero disgustoso per me osservare questa generazione di rammolliti che vogliono tutto e subito senza meritare niente di niente. Incapaci di capire che ciò che è alla portata di tutti non ha alcun valore. Io cerco sempre di incidere il valore del coraggio, della forza, del rispetto e della dignità.
Con tantissima fatica, perchè l'uomo medio, rozzo e comune, ama tantissimo il trash, gli invasati e i fenomeni da baraccone.
Quel che di serio e tradizionale dono io con i fatti non è facile da ottenere, non viene rilasciato subito, ci vuole duro lavoro e quindi non piace perchè gli smidollati mollano subito quando una cosa non è alla portata di tutti ed è difficile da ottenere.
Se mi presentassi mascherato da ninja, e facessi il buffone regalando titoli senza far studiare sicuramente piacerei di più per certi maranza.

Le arti marziali sono disciplina, uno stile o scopo di vita. Rappresentano valori, equilibrio, forza spirituale, saggezza, comprensione di noi stessi e una comprensione profonda dell'esistenza stessa. Una strada che porta a capire cos’è davvero in grado di fare il proprio corpo e la propria mente, mettendo continuamente noi stessi nella condizione di imparare e scoprire sempre nuove sensazioni e nuove strade verso il controllo e la comprensione di ciò che abbiamo intorno a noi. Ogni giorno, ed evento bello o brutto della vita, se preso come una lezione, diventerà saggezza acquisita. Si tratta di capire chi siamo davvero e cosa siamo in grado di fare con il nostro meglio.
Questo mi è stato insegnato, e siccome ci tengo così tanto, quando vedo determinati fattori che ridicolizzano ciò che amo e per me è prezioso, mi irrito parecchio. Certo il mio resta comunque un pensiero personale, che esprimo osservando quello che vedo intorno a me, in base a come sono cresciuto io. Voi lettori potete anche non essere d'accordo e mandarmi a quel paese. È pur sempre un vostro diritto.

Sensei Scolaro Giuseppe

ジュセッペ シモネ スコラロ