Incontri culturali

L'importanza degli incontri culturali

 

Quasi tutte le discipline di arti marziali sono nate dalla condivisione e dal confronto di conoscenze differenti, incontri interdisciplinari e scambi di opinioni.
Avere una mente aperta, accogliere altre culture nella propria, è fruttuoso, ma specialmente sinonimo di umanità, intelligenza e amore.

Il Karate che è una disciplina famosissima è un esempio lampante di questo concetto, ma come questa, altre discipline sono nate così.
La storia di come è nato il Karate parla proprio di condivisione e incontri culturali che unendo le proprie conoscenze hanno dato vita alla disciplina. Parte da un arcipelago a sud del Giappone, le isole Ryukyu, e in particolare da una di queste, Okinawa.
Non è possibile affermare con certezza se esistesse già una forma di combattimento autoctona; tuttavia, si crede che fosse già praticata un'arte "segreta": l'Okinawa- te. L’ideogramma te 手 letteralmente indica la parola "mano", ma per estensione può anche indicare "arte" o "tecnica"; il significato di Okinawa-te, quindi, è "arte marziale di Okinawa". Essa era praticata esclusivamente dai nobili, che la tramandavano di generazione in generazione. Secondo le credenze popolari, la nascita del karate è dovuta alla proibizione dell'uso delle armi nell'arcipelago delle isole Ryukyu. Ciò è vero solo in minima parte, in quanto l'evoluzione di quest'arte marziale è molto più lunga e complessa. Nei secoli XVII e XVIII le condizioni dei nobili di Okinawa cambiarono notevolmente; l'improvviso impoverimento delle classi alte fece si che gli esponenti di quest'ultime iniziassero a dedicarsi al commercio o all’artigianato. Fu grazie a questo appiattimento tra i due ceti che l'arte "segreta" iniziò a penetrare anche al di fuori della casta dei nobili. La conoscenza del te restava uno dei pochissimi segni di appartenenza passata a un'elevata posizione sociale. Per questo motivo i nobili, ormai divenuti contadini, tramandavano quest'arte a una cerchia ristrettissima di persone, quasi in modo esoterico. Così facendo si è avuta una dispersione dell'arte originale e furono gettate le basi per i vari stili di karate. Fondamentale per la nascita del tode furono anche le arti marziali cinesi. Le persone che si recavano in Cina, anche per due o tre anni, avevano modo di studiare le arti marziali del luogo e, in molti casi, cercarono di apprenderle. Le arti marziali cinesi si basano su concetti filosofici e su un'elaborata concezione del corpo umano; era quindi impossibile imparare le arti cinesi nello spazio di un solo viaggio. I viaggiatori giapponesi appresero quel che potevano. Si pensa quindi che sia stata possibile una sorta di fusione tra le arti arrivate dalla Cina, che comunque costituivano uno stile non metodico, e il te okinawese. Una prova di questo importante scambio culturale tra Okinawa e Cina è fornita da un maestro vissuto in epoca successiva, Anko Itosu. In uno scritto di suo pugno vede le origini del karate nelle arti cinesi e sottolinea come non abbiano influito né il Buddhismo né il Confucianesimo.

Proprio da questo esempio capiamo che è un importante arricchimento organizzare incontri pacifici  e rispettosi con altre discipline, per confrontarsi e comprendere dove possiamo migliorare o far migliorare i nostri fratelli, poiché donare la conoscenza non è donare potere al nemico, poiché chi pratica le arti marziali non è dotato di potere, ma di conoscenza, e la conoscenza condivisa con rispetto con chi la merita, è la chiave per fortificare il nostro spirito di tolleranza, e altruismo.

Chi ha preso una via differente dalla nostra non è nostro nemico, ma colui da cui apprendere qualcosa di nuovo, perchè il suo punto di arrivo, è lo stesso che vogliamo raggiungere noi, con la sola differenza che ci si arriva per percorsi diversi.

Il Dōjō Yuki no Senshi dunque è sempre disponibile ad incontri culturali con altre discipline e maestri dalla mente aperta per un piacevole e armonioso scambio di idee.

Ad oggi, gli incontri culturali continuano con successo e avvengono con maestri con i quali negli anni ho sviluppato un rapporto di estrema fiducia, rispetto e affetto. Oltre ad una grande ammirazione per la passione e l'amore con i quali questi maestri, praticano e insegnano le loro splendide discipline.

Spesso mi è stato detto da altri "maestri": ma non hai paura di fare incontri culturali? Potrebbero rubarti le tecniche oppure potresti perdere gli allievi se gli piace l'altra disciplina.
Io semplicemente rispondo sempre così: Un perdente parla in questo modo, che non è sicuro di quello che fa e di cosa rappresenta.
Chi mi ruba le tecniche incide la sua scadenza nel suo cuore e non sarà irritante perchè un maestro che ruba le tecniche è un incapace fallito dunque sarà come un ladro di polli che ruba una ferrari, non saprà cosa farsene e non la guiderà mai come un pilota. Secondo luogo, io sono sicuro di me, di cosa so fare, dello splendore della mia scuola e specialmente della qualità della disciplina che rappresento, dunque io non ho paura di nessun confronto e di mettere in gioco me e la mia scuola davanti a chiunque e in qualsiasi contesto
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(Stage, Incontro Culturale tra Ninjutsu Kojiki-Ryū & Aikido Aikikai Catania 2014)

(Stage, Incontro Culturale tra Ninjutsu Kojiki-Ryū & Budō Taijutsu Bujinkan 2015)

(Stage, Incontro Culturale tra Ninjutsu Kojiki-Ryū & Karate Shotokan 24-06-2016)

(Stage, Incontro Culturale tra Ninjutsu Kojiki-Ryū & Aikido Aikikai Catania 10-03-2019)

(Stage, Taichi Day 2019)

(Stage, Taichi Day 2019)

(Stage, Incontro Culturale tra Ninjutsu Kojiki-Ryū & Tai Chi Chuan-Qìgōng 31-03-2019)

Sensei Scolaro Giuseppe Simone

ジュセッペ シモネ スコラロ