Armi Tradizionali Giapponesi
Armi Giapponesi Tradizionali
L'Asia Orientale vanta una lunga tradizione nella creazione di armi raffinate, utilizzate sia per il combattimento che per l'arte marziale. Giappone e Cina, in particolare, hanno sviluppato armi che combinano efficienza, estetica e simbolismo. Esploriamo insieme le più iconiche e particolari, che la Scuola Yuki no Senshi studia e pratica da generazioni. Al Dōjō Yuki no Senshi, togliendo le armi da fuoco, si apprende tramite lo studio teorico e pratico, l'uso di tutte le armi quì elencate.
Tantō 短刀
Il Tantō è un pugnale tradizionale giapponese, caratterizzato da una lama corta (generalmente tra i 15 e i 30 cm), dritta o leggermente curva dipende dalla tipologia. Nato nel periodo Heian (794–1185), il tantō era originariamente concepito come arma di difesa ravvicinata, spesso portata dai samurai come complemento del loro Daishō 大小 la coppia di due spade che venivano portate dai samurai, formata dalla katana e dalla wakizashi.
Caratteristiche principali:
- Materiali: Forgiato con la stessa tecnica della katana, il tantō è realizzato con acciaio ad alto contenuto di carbonio, che garantisce una lama resistente e affilata.
- Forma: La lama è a un solo filo (hira-zukuri) o, meno frequentemente, a doppio filo. Alcuni modelli erano riccamente decorati, con incisioni (horimono) o impugnature e foderi intarsiati.
- Utilizzo: Pensato per perforare e tagliare, era usato sia in combattimento corpo a corpo che per scopi cerimoniali.
I samurai lo consideravano ideale per il seppuku, il rituale famoso suicida giapponese.
Veniva spesso portato anche dalle donne samurai le Onna-bugeisha 女武芸者 per autodifesa.
Gli artigiani più abili forgiavano questi pugnali con straordinaria maestria, rendendoli vere opere d'arte. Un tantō, con la sua elegante semplicità e il significato storico, incarna l’essenza della filosofia giapponese: equilibrio tra bellezza e funzionalità.
Katana 刀
La katana è senza dubbio la spada giapponese più iconica, simbolo della classe samurai e della cultura giapponese stessa. Con una lama lunga e curva, la katana è progettata per il taglio rapido e preciso a distanza ravvicinata, diventando il principale strumento di combattimento durante il periodo feudale giapponese.
Caratteristiche principali:
- Lunghezza: La lama della katana solitamente misura tra i 60 e i 80 cm, ma può variare in base alla preferenza del guerriero o all’epoca in cui è stata realizzata.
- Lama: La forma della lama è curva (si chiama Sori 反り ), ed è progettata per il taglio diagonale, sfruttando il movimento fluido della mano e del corpo per infliggere colpi potenti e precisi.
- Materiale e Forgiatura: Realizzata con un tipo di acciaio speciale, noto come Tamahagane 玉鋼, la katana viene forgiata attraverso un lungo processo che prevede l’uso di temperature elevatissime per ottenere una lama dura e affilata. Questo processo di forgiatura è un’arte in sé e può richiedere settimane o mesi per completarsi.
Ovviamente esistono varie tipologie di spade giapponesi come ad esempio:
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Wakizashi 脇差
Il wakizashi è una spada più corta, con una lama tra i 30 e i 60 cm. Usata dai samurai come complemento alla katana, faceva parte del "daishō" l'insieme di spade che definiva lo status di un samurai, e veniva portata per il combattimento ravvicinato, l'autodifesa e il seppuku (suicidio rituale). -
Ōdachi 大太刀
L'ōdachi è una spada di grandi dimensioni, con una lama che supera i 90 cm. Era utilizzata principalmente dai guerrieri di cavalleria e, a causa delle sue dimensioni imponenti, era progettata per colpi potenti e devastanti. -
Nodachi 野太刀
Simile all'ōdachi, ma con una lama ancora più lunga, il nodachi è una spada da campo che veniva impiegata principalmente in battaglia. Era utilizzata sia a piedi che a cavallo, con l'intento di colpire più nemici con un singolo movimento ampio. - Nagamaki Katana 長巻刀
La nagamaki katana è una spada giapponese che si distingue per la sua impugnatura lunga e robusta, che è progettata per consentire una presa salda e un controllo superiore durante il combattimento. Questa caratteristica la rende diversa dalla tipica katana, che ha una impugnatura più corta. -
Kodachi 小太刀
Il kodachi è una spada corta, solitamente lunga tra i 30 e i 60 cm, che veniva portata come arma secondaria. Spesso usato in combinazione con la katana, era perfetto per il combattimento ravvicinato. -
Tachi 太刀
La tachi è una spada tradizionale giapponese che precede la katana. Più lunga e più curva, la tachi è stata utilizzata principalmente dai samurai del periodo Heian (794–1185). A differenza della katana, la tachi veniva indossata appesa con la lama rivolta verso il basso. -
Uchigatana 打刀
L'uchigatana è una spada giapponese simile alla katana, ma con una lama più corta e più semplice. Nata nel periodo Kamakura (1185–1333), era progettata per essere estratta velocemente e utilizzata per il combattimento a corto raggio. -
Shōtō 小刀
Lo shōtō è una spada corta, spesso usata per indicare un’arma di dimensioni più piccole. È un termine generico per spade brevi e pugnali, ma talvolta usato specificamente per indicare il wakizashi nel contesto del "daishō". -
Ken 剣
Il ken è una spada tradizionale giapponese che, in alcune accezioni, viene usato per riferirsi a una spada a doppio filo. Spesso, il termine "ken" è utilizzato in riferimento a spade larghe o spade da cerimonia. - Shikomizue 仕込み杖 è un tipo di bastone giapponese che contiene una lama nascosta al suo interno, ma ciò che lo distingue è che questa lama è di solito una spada corta o una lama da combattimento. È un'arma molto utilizzata dai ninja e in particolare dai samurai in incognito, che dovevano mantenere un'apparenza pacifica mentre erano pronti a combattere all'occorrenza.
Il shikomizue può essere fatto di legno o bambù, e la lama è celata all'interno del bastone. A volte, la lama può essere estratta da una fessura, a volte tramite un meccanismo segreto che permette di rivelare rapidamente la spada. Solitamente si presenta come un comune hanbō.
Lance Tradizionali Giapponesi:
Le lance giapponesi hanno avuto un ruolo fondamentale nelle battaglie, soprattutto durante il periodo Sengoku (1467–1600), quando le formazioni di samurai e Ashigaru 足軽 (fanteria popolare), usavano le yari in modo strategico per contrastare la cavalleria e la fanteria nemica. La capacità di tenere lontano il nemico e infliggere danni a distanza è stata una delle ragioni per cui le lance erano tra le armi più apprezzate durante le guerre giapponesi.
L'arte della lancia giapponese viene chiamata Sōjutsu 槍術, dove 槍 (sō) significa "lancia" e 術 (jutsu) significa "arte" o "tecnica".
Quindi, Sōjutsu si traduce letteralmente in "l'arte della lancia" o "tecnica della lancia".
Tipologie di Lance Giapponesi:
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Yari 槍 La yari è la lancia giapponese tradizionale, una delle armi più versatili e utilizzate nella storia militare del Giappone. Consiste in una lunga asta di legno con una punta metallica, che può variare in forma e dimensione. Utilizzata principalmente dalla fanteria, la yari veniva impiegata in battaglia per colpire, respingere e mantenere il nemico a distanza.
Lunghezza: La lunghezza della yari può variare da 2 a 4 metri, con l'asta che può essere più corta o più lunga a seconda dell'uso specifico e delle preferenze del combattente. La punta può essere di varie forme, ma la lunghezza complessiva dell'arma resta relativamente uniforme. -
Nagamaki Yari 長巻槍 La nagamaki yari è una variante della yari che presenta una lama lunga e curva, simile a quella di una spada giapponese. La sua impugnatura lunga permette una presa salda e una versatilità nelle tecniche, sia per attacchi di punta che di taglio. Viene usata principalmente per combattimenti ravvicinati e in formazione, offrendo una combinazione di potenza e controllo.
Lunghezza: La nagamaki yari è generalmente lunga tra i 2,5 e i 3 metri. La sua impugnatura lunga, simile a quella di una naginata, permette una maggiore mobilità e controllo. - Ju-Yari 十字槍 La ju-yari (tradotto letteralmente come "lancia a croce") è una lancia giapponese che prende il nome dalla sua particolare testa, che si presenta come una croce o una forma a X. Questa struttura unica è progettata per lanciare colpi potenti e per garantire una presa solida durante il combattimento. Veniva utilizzata per mantenere una buona distanza dal nemico, mentre la sua testa incrociata era utile per respingere altri soldati e per eseguire colpi di maggiore precisione. La testa a croce permetteva anche di difendersi da attacchi diretti, fungendo quasi da barriera contro i colpi nemici, mentre l'asta lunga consentiva di mantenere il nemico a distanza.
Lunghezza: La lunghezza totale della ju-yari è simile a quella di altre lance giapponesi, che generalmente vanno dai 2 ai 3 metri. L'asta di legno è robusta, e la testa a croce è di dimensioni variabili a seconda del design specifico. -
Kama Yari 鎌槍 La kama yari è una lancia con una punta curvata che ricorda la forma di una falce (kama). Questo tipo di lancia era progettato per afferrare e disarmare l'avversario, consentendo al combattente di immobilizzare l'arma nemica o di agganciarsi all'armatura per portare un attacco ravvicinato. È un'arma particolarmente adatta a combattere in spazi stretti e per disorientare l'avversario.
Lunghezza: La kama yari ha una lunghezza variabile, ma di solito è lunga tra 2 e 3 metri, con una punta che si curva a forma di falce. -
Sōjō Yari 槍杖槍 La sōjō yari è una lancia lunga e sottile, utilizzata soprattutto nell'arte marziale sōjutsu (l'arte della lancia). Questo tipo di lancia è caratterizzato da un'asta molto lunga, di solito superiore ai 3 metri, che permetteva di colpire a distanza e di mantenere il nemico lontano. È un'arma preferita in battaglia per la sua efficacia nelle formazioni di fanteria e per i combattimenti di lunga distanza.
Lunghezza: La sōjō yari è particolarmente lunga, con un'asta che può raggiungere i 3,5 metri o più, rendendola ideale per il combattimento a lunga distanza. -
Hōzō Yari 宝槍 La hōzō yari è una lancia con una punta larga e piatta. Il design è stato sviluppato per infliggere danni significativi con colpi devastanti, piuttosto che per la precisione. La hōzō yari è particolarmente adatta a combattere contro nemici corazzati o per sferrare colpi massicci che possano penetrare le difese avversarie.
Lunghezza: La hōzō yari ha una lunghezza di circa 2,5-3 metri, ma la sua punta larga e piatta è l'elemento distintivo. -
Tō Yari 刀槍 La tō yari è una lancia con una punta che ricorda quella di una katana corta. Questo tipo di lancia era progettato per consentire colpi potenti e di taglio, combinando le caratteristiche di una spada e una lancia. È particolarmente utile nei combattimenti ravvicinati, dove la capacità di infliggere colpi rapidi e letali è essenziale.
Lunghezza: La tō yari ha una lunghezza di circa 2,5 metri, e la sua punta ricorda quella di una spada corta. -
Kusari Yari 鎖槍 La kusari yari è una lancia che include una catena metallica attaccata alla punta. La catena viene utilizzata per agganciare l'armatura o l'arma dell'avversario, permettendo al combattente di immobilizzare il nemico. Questo tipo di lancia è utilizzato in tecniche più avanzate per disarmare o intrappolare l'avversario durante il combattimento.
Lunghezza: La kusari yari ha una lunghezza simile a quella della yari tradizionale, con l'asta che può misurare tra 2 e 3 metri. La particolarità di questa lancia è la catena che può essere lunga circa 50-80 cm.
Naginata 薙刀
La naginata è un'arma tradizionale giapponese che unisce una lama lunga e curva montata su un'asta. Sebbene non venga sempre considerata una lancia vera e propria, la naginata ha molte somiglianze con le lance, soprattutto per quanto riguarda l'uso in battaglia e la lunghezza dell'asta. La naginata è composta da una lunga asta (di solito in legno) con una lama curva simile a quella di una katana alla sua estremità. Utilizzata principalmente dai samurai e dalle onna-bugeisha (le donne samurai), è famosa per la sua capacità di combinare i colpi di taglio tipici della spada con quelli di punta simili a una lancia. L’arma è versatile, permettendo di eseguire fendenti ampi e potenti, ma anche movimenti rapidi di punta, rendendola molto efficace contro avversari a cavallo e per combattere in formazione.
Lunghezza: La lunghezza dell'intera naginata varia tra 1,5 e 2,5 metri. La lama è solitamente lunga da 60 a 90 cm, mentre l’asta può arrivare fino a 1,5-2 metri di lunghezza.
Lama curva: La lama simile a quella di una katana offre un’ampia area di taglio e consente fendenti potenti. Versatilità: È utilizzata in diverse modalità, da taglio a punta, permettendo attacchi rapidi e difesa da più direzioni.
Uso strategico: Le naginata erano popolari sia tra i samurai che tra le donne guerriere, come arma per mantenere la distanza o per colpire da lontano.
Bastoni Giapponesi:
Tanbō 短棒
Il tanbō è un bastone corto che viene utilizzato nelle arti marziali giapponesi, come il bōjutsu e il kobudō. È utile per allenarsi a colpire in modo preciso viene utilizzato soprattutto nelle tecniche di combattimento corpo a corpo, ed è anche un'arma tradizionale usata dalle forze di polizia giapponesi. La lunghezza del tanbō è generalmente di 30-60 cm, a seconda della pratica e della disciplina. Viene utilizzato principalmente per tecniche di autodifesa e come supporto per il combattimento ravvicinato.
Hanbō 半棒
Il hanbō è un bastone di media lunghezza, utilizzato principalmente nelle arti marziali giapponesi come il Aikidō e il Kobudō. È un'arma molto versatile che viene utilizzata in combattimenti ravvicinati, ma anche in difesa personale. Utile per apprendere i fondamenti del movimento del bastone e per migliorare la coordinazione e la velocità, e viene anche usato per le tecniche di disarmo.
La lunghezza del hanbo è di solito di 90 cm, ed è considerato un bastone intermedio tra il tanbo e il jo. È abbastanza lungo da essere maneggiato con una mano, ma abbastanza corto da essere utilizzato in spazi ristretti. Spesso l'hanbō poteva nascondere una lama e veniva chiamato Shikomizue 仕込み杖.
Poteva essere chiamato anche Kakushi-ba Hanbō 隠し刃半 scritto anche 刀隠し半棒 (Katana Kakushi Hanbo), a seconda della variazione, è spesso usato in situazioni in cui era vietato entrare armati nei feudi. Permetteva di passare da un attacco difensivo con il bastone a un attacco offensivo con la lama in modo fluido e rapido. È un'arma che richiede molta abilità, discrezione e precisione. Questo particolare tipo di hanbo presenta una lama celata all'interno del bastone, che può essere estratta rapidamente quando necessario. È un'arma tradizionale giapponese che combina le caratteristiche di un bastone e di una lama, ed è spesso associato con le tecniche di ninjutsu e di combattimento furtivo. La lama nascosta permette di mantenere un'apparenza di innocuità, ma consente al combattente di passare rapidamente all'azione, utilizzando la lama in situazioni di necessità o di sorpresa.
Lunghezza: Il bastone ha la stessa lunghezza dell'hanbō tradizionale, circa 90 cm, ma è progettato per nascondere una lama corta, simile a un pugnale o una piccola spada, all'interno del bastone stesso.
Jō 杖
Il jō è un bastone più lungo rispetto al tanbō e al hanbō, ed è usato nelle tecniche di combattimento più avanzate.
È un bastone di legno, che viene utilizzato in diverse arti marziali come Jōjutsu, una delle tecniche di combattimento più antiche. Originariamente sviluppato dai monaci giapponesi per la difesa contro i guerrieri armati di spade, il jo è un'arma che unisce velocità, precisione e forza. Le tecniche del jō comprendono parate, colpi rapidi e movimenti circolari, ed è anche utilizzato in combinazione con altre armi come il katana.
Bō 棒
Il bō è il bastone più lungo tra quelli tradizionali giapponesi ed è uno degli strumenti principali nelle arti marziali come il bōjutsu.
È un'arma molto versatile come tutti i bastoni, in grado di impartire colpi potenti grazie alla sua lunghezza. Può essere impiegato in diverse tecniche, tra cui fendenti, spinte e movimenti difensivi. Il bō è noto per la sua capacità di essere usato sia per attaccare che per bloccare, e la sua lunghezza permette di mantenere il nemico a distanza.
Lunghezza: Il bo ha una lunghezza di 1,8 metri (180 cm), che lo rende un'arma a due mani, ideale per colpi potenti e per mantenere la distanza dall’avversario.
Armi da Lancio Giapponesi:
Yumi 弓 (Archi Tradizionali Giapponesi)
Il Kyūdō 弓道 è l'arte marziale giapponese dedicata al tiro con l’arco, considerata non solo una disciplina fisica ma anche spirituale.
Si basa su principi zen di armonia, precisione e consapevolezza. I movimenti del kyūdō sono studiati per essere eleganti e rituali, simboleggiando una connessione tra il tiratore e l’universo. L’arco lungo (daikyū) è l’arma principale in questa pratica.
Daikyū 大弓
Il daikyū è l'arco tradizionale giapponese lungo, iconico nella pratica del kyūdō. Si distingue per la sua lunghezza eccezionale, spesso superiore ai 2 metri, e per il suo design asimmetrico: la parte inferiore è più corta rispetto a quella superiore. Questa forma unica facilita l'uso a cavallo o da posizioni inginocchiate, caratteristiche delle battaglie samurai. Realizzato tradizionalmente in bambù, legno e strati di pelle laccata, il daikyū è famoso per la sua flessibilità e potenza. Usato sia nella guerra che nelle cerimonie e pratiche spirituali zen.
Hankyū 半弓 (Arco Corto)
È un arco più corto, utilizzato principalmente per il combattimento ravvicinato o in spazi ristretti. Gli shinobi ad esempio lo utilizzavano dalla cima degli alberi o aggrappati a pareti e rocce. È più compatto rispetto al daikyū, rendendolo maneggevole e versatile in ambienti come le foreste o gli spazi chiusi. Sebbene meno potente rispetto al daikyū, l'hankyū era comunque efficace e pratico, soprattutto per soldati di grado inferiore o in situazioni specifiche. Usato in battaglia dai guerrieri a piedi o in scenari tattici limitati.
Yabusame 流鏑馬 (Tiro con l’Arco da cavallo)
Lo yabusame è un'antica arte marziale giapponese che combina abilità equestri e tiro con l’arco. I praticanti, vestiti con abiti tradizionali, galoppano su cavalli a piena velocità mentre scagliano frecce verso bersagli di legno o paglia. Questa disciplina nasce per addestrare i samurai all'abilità del tiro con l’arco in battaglia. L’arco usato tradizionalmente è spesso il daikyū, la cui lunghezza era ideale per raggiungere bersagli anche a distanza, ma anche l'hankyū era utilizzato per questa antica pratica essenziale nell'addestramento dei samurai, la quale combinava precisione e velocità per colpire i nemici in movimento. La pratica dello yabusame è oggi prevalentemente cerimoniale, eseguita in eventi tradizionali e come dimostrazione delle antiche arti samurai.
Armi da Sfondamento Giapponesi:
Jutte 十手
Una randello di metallo con un gancio laterale vicino all'impugnatura, usato dai poliziotti del Periodo Edo per disarmare avversari senza ucciderli. Il gancio era efficace per bloccare lame come la katana, aveva una lunghezza di circa 40-50 cm.
Kabutowari 兜割
Tradotto come "spacca-elmi", era una daga o martello pesante progettato per rompere i kabuto (elmi). Disponibile in due forme principali - Daga spacca-elmi, lama corta e robusta per colpire i punti deboli dell'elmo - Martello spacca-elmi, strumento contundente per deformare o frantumare l'elmo.
Spesso era impugnato come arma secondaria per infliggere danni diretti alle protezioni del samurai.
Hachiwari 鉢割
Simile al kabutowari, l'hachiwari ha una lama ed è uno strumento di metallo corto, pensato per colpire o forzare le armature.
Rompeva le protezioni del cranio o danneggiava le giunture dell'armatura del nemico. Era lungo circa 30-40 cm.
Tessen 鉄扇
Un'arma segreta tipicamente usata da samurai e Onnabugesisha. Sembrava una normale ventaglio di ferro, ma poteva essere usato per parare attacchi o per sorprendere un avversario con un colpo improvviso.
Tetsubō 鉄棒
Una mazza pesante di ferro o legno rinforzato, spesso dotata di borchie. Veniva impiegata per colpi devastanti contro armature o scudi.
Era simbolo di forza, spesso associata a guerrieri come gli sōhei (monaci guerrieri). La sua lunghezza era variabile, da 1 a 2 metri.
Kanabō 金棒
Una variante del tetsubō, una mazza pesante di ferro, talvolta interamente metallica o ricoperta di borchie.
Usata per infliggere danni distruttivi contro armature e fortificazioni leggere. Simbolo tradizionale di forza sovrumana, legata alle leggende folcloristiche degli oni (demoni giapponesi). La lunghezza del kanabō è circa 1,5 metri.
Ono 斧
Si tratta di un'ascia da guerra con lama pesante introdotta dalla cina. Arma efficace per rompere armature, scudi o porte fortificate. Simbolo di forza grezza e distruzione. Lama è di circa 30 cm, con un manico lungo 1-1,5 metri.
Tanegashima 種子島
Un fucile a miccia introdotto dai portoghesi nel XVI secolo. Diventò una delle armi di fuoco più diffuse durante le guerre civili giapponesi del Periodo Sengoku.
Articolo curato da Sensei Scolaro Giuseppe Simone
ジュセッペ シモネ スコラロ