Equipaggiamento "Ninja" e armi Cinesi
Kama 鎌
È una falce corta di origine contadina, usata per mietere. Adattata come arma per il combattimento ravvicinato, micidiale e difficilissima da contrastare se utilizzata in coppie. Ideale per tagliare o agganciare l'avversario contemporaneamente, spesso usata in coppia o con catene Kusari-gama. Iniziamo proprio da quella che è l'arma più rappresentativa nella storia associata alla figura degli Shinobi. Ebbene si non sono gli Shuriken o la Ninjatō (tra l'altro mai esistita nella storia) ad essere storicamente le armi che rappresentano i Ninja, queste due armi rappresentano il ninja movie, il ninja delle fiabe, la Kama rappresenta lo shinobi storico.
Gli shinobi erano guerrieri di stampo agricolo e attrezzi di lavoro manuale per coltivare la terra erano le principali fonti di difesa che avevano contro gli invasori.
Spade Associate ai Ninja (Shinobi) - Realtà Storica e Leggenda:
Chokutō 直刀 e Ninjatō 忍者刀 sono due tipi di spade giapponesi che spesso vengono confusi nella cultura popolare, ma che hanno origini e significati molto diversi. Qui di seguito ti riassumerò una panoramica dettagliata delle caratteristiche di entrambe le spade, mettendo in evidenza le differenze tra di loro, la realtà storica e come queste armi sono percepite nella leggenda e nella cultura moderna.
Chokutō 直刀
Una spada giapponese tradizionale che risale a un periodo precedente alla famosa katana. È caratterizzata da una lama dritta, senza la curvatura che caratterizza le spade più moderne. È una spada che ha una lama dritta, senza la curvatura che sarebbe diventata una caratteristica distintiva della katana. La sua forma è simile a quella delle spade cinesi, da cui si ritiene che abbia preso ispirazione.
Le lame dritte erano prevalentemente utilizzate durante il periodo Heian (794-1185) e Kamakura (1185-1333). Il chokuto non ha una curvatura pronunciata, quindi la sua manovrabilità era meno agile rispetto alla katana, ma era comunque una spada molto potente per il combattimento diretto. Lunghezza: Le spade chokutō avevano lunghezze variabili, ma generalmente erano lunghe tra i 60 e i 90 cm.
Il chokutō veniva utilizzato dai guerrieri giapponesi nei periodi più antichi, ma con l'avvento dell'evoluzione nella creazione di spade giapponesi, la katana sostituì progressivamente il chokutō come principale arma da combattimento. Il chokutō fu poi sostituito nel periodo Muromachi (1336-1573) con le prime versioni della katana, che combinavano una lama curva con una maggiore efficacia nei colpi laterali.
Ninjatō 忍者刀
La famosa "spada dei ninja". Il suo utilizzo e la sua esistenza nella realtà storica sono molto più sfumati di quanto spesso venga mostrato nei media e nella cultura popolare, poichè tale arma non ha praticamente mai visto la realtà di un'azione nella storia. Il ninjatō è una spada che, secondo la leggenda, sarebbe stata utilizzata dai ninja nelle loro missioni segrete. La sua caratteristica distintiva è una lama relativamente corta e dritta, con un'impugnatura che poteva essere utilizzata per il combattimento rapido e furtivo.
Lunghezza: Il ninjatō ha una lunghezza variabile, ma generalmente tra i 60 e i 80 cm, molto simile a quella di un wakizashi.
La mitologia moderna tende a descrivere il ninjatō con una lama più corta e una guardia distintiva molto grande, in parte per differenziarlo dalle spade tradizionali giapponesi in parte per descrivere la tsuba come strumento per scavalcare le mura. È una spada legata alla figura del ninja, spesso raffigurata come un'arma che si adatta alle esigenze furtive dei guerrieri ombra, ma nella realtà storica il ninjatō non è mai esistito in azione, molti ninja usavano semplicemente spade comuni, come le katana o il chokutō.
In buona sostanza non esiste documentazione storica che confermi l'uso di una spada chiamata ninjatō da parte degli shinobi.
Nella cultura moderna e nei film, però, è diventato un simbolo dell'armamento del ninja.
Shinobigatana 忍び刀
Parliamo adesso della shinobigatana, che letteralmente significa "spada da ninja" o "spada furtiva", è un'arma che spesso viene associata alla figura del ninja nella cultura popolare. Tuttavia, come molte altre armi legate alla figura del ninja, la sua esistenza e il suo utilizzo nella realtà storica sono spesso oggetto di discussione. Esploriamo cosa sia, se esista realmente, e come venga presentata nella cultura moderna. Viene descritta come una spada di tipo katana o wakizashi utilizzata dagli shinobi, progettata per essere utilizzata in modo furtivo e discreto durante missioni di infiltrazione o combattimenti a distanza ravvicinata.
Nella cultura popolare, la shinobigatana è rappresentata come una katana corta o una spada modificata, progettata per facilitare le missioni segrete e furtive dei ninja. La spada sarebbe stata utilizzata dai ninja per infilarsi tra le linee nemiche attaccando con facilità e furtivamente, o per l'autodifesa in caso di bisogno. La leggenda vuole che fosse anche una spada che permettesse di eseguire attacchi rapidi e silenziosi, grazie alla sua compattezza e alla sua struttura che permetteva di essere nascosta facilmente.
Ma nella realtà storica riguardo la shinobigatana ci sono molte sfumature. Sebbene i ninja fossero abili nel combattere e utilizzare una vasta gamma di armi, non esistono prove documentate nella storia giapponese che attestino l'uso di una spada di questo genere, specificamente chiamata shinobigatana. La figura del ninja, così come le sue armi, è fortemente influenzata dalla mitologia moderna e dalla cultura popolare, più che da una base storica solida.
In realtà, i ninja utilizzavano armi comuni come la katana, il wakizashi, o anche il tantō (pugnale), che erano perfetti per la furtività, ma non c'è evidenza storica che suggerisca l'esistenza di una spada speciale, unica o distinta chiamata shinobigatana.
(Noi le utlizziamo per pratica, abilità e adattamento alle varie forme di lama, consapevoli che non sono armi autentiche tradizionali nella storia giapponese).
Armi da Lancio dei Ninja (Shinobi):
Le armi da lancio erano una parte essenziale dell'arsenale dei ninja, usate sia per distrarre che per ferire a distanza. Spesso, venivano impiegate in modo furtivo per non far rilevare la posizione del guerriero ombra, creando un diversivo o danneggiando il nemico senza ingaggiare direttamente il combattimento corpo a corpo.
Shuriken 手裏剣
Le famose "stelle ninja" chiamati storicamente anche proiettili a stella, piccole armi da lancio progettate dai giapponesi (no dagli shinobi). Non erano usati per uccidere direttamente, ma per creare disorientamento o rallentare l'avversario e venivano utilizzate anche dai samurai e da guerrieri senza padrone Rōnin 浪人 e anche da briganti o mercenari. Solitamente realizzati in metallo o in materiale duro, usati per colpire da lontano o creare diversivi.
Tra le varie tipologie di shuriken Le più autentiche sono:
- Bō-shuriken 棒手裏剣: Spilli o piccole aste metalliche lanciate come proiettili. Sono generalmente di forma lunga e sottile e vengono lanciati come lance. SI tratta delle prime forme di dardi da lancio.
- Hira-shuriken 平手裏剣: La tipica stella a più punte, piatta e circolare. È una delle forme più comuni.
- Kaginawa-shuriken 掛縄手裏剣: Un tipo di shuriken che combina una piccola lama e una corda, utilizzato per legare o intrappolare il nemico, oppure composto da materiale infiammabile e attaccare il nemico disorientando i suoi movimenti.
Bō-shuriken 手裏剣
Il bō-shuriken è una lunga asta metallica (simile a un pugnale) di solito lunga tra i 15 e i 30 cm, che veniva lanciata con una tecnica simile a quella del giavellotto. Era utilizzato per danneggiare i nemici da distanza, ma anche per distrarli o interrompere il loro movimento.
Storicamente parlando, le prime forme di dardi da lancio utilizzate in Giappone, erano proprio i bō-shuriken.
Senban Shuriken 千番手裏剣
Il senban shuriken è una versione più recente e avanzata del classico bō-shuriken, con una forma più complessa, spesso rappresentata con forme a croce o geometriche, che può causare maggiori danni grazie alla sua aerodinamica e alla forza del lancio.
Dardi di questa fattura erano più difficili da produrre rispetto ai tradizionali bō-shuriken, il metallo non era semplcie da trovare per gli shinobi. I senban shuriken grazie al loro peso venivano lanciati con l'intento di infliggere danni significativi in un colpo ben mirato.
Kōkō Shuriken 四方手裏剣
Lo Shuriken Kōkō è una tipologia di shuriken a quattro punte. Era uno degli shuriken più rappresentativi degli shinobi insieme al Nara-shuriken 奈良手裏剣. Le quattro punte erano equidistanti e spesso permettevano al ninja di lanciarlo con maggiore controllo rispetto ad altri tipi di shuriken.
Questi sono quelli più rappresentativi, ma ne esistono tantissime forme e tipologie, alcune leggendarie altre realizzare più recentemente nella storia:
Tipologie di Shuriken 手裏剣
- Hira-shuriken 平手裏剣 – Stella piatta a più punte
- Bo-shuriken 棒手裏剣 – Asta lunga e sottile
- Senban-shuriken 千番手裏剣 – Shuriken quadrato piatto
- Shuriken Kōkō 四方手裏剣 – Shuriken a quattro punte (a croce)
- Kaginawa-shuriken 掛縄手裏剣 – Shuriken con corda (per intrappolare)
- Nara-shuriken 奈良手裏剣 – Shuriken pesante, usato per danneggiare armature
- Tama-shuriken 玉手裏剣 – Shuriken rotondo
- Mizu-shuriken 水手裏剣 – Shuriken a forma di goccia d’acqua
- Koshi-shuriken 腰手裏剣 – Shuriken a forma di cintura o di piccole lame
- Tō-shuriken 刀手裏剣 – Shuriken a forma di piccolo coltello
- Yatsu-shuriken 八手裏剣 – Shuriken a otto punte
- Hō-ō-shuriken 鳳凰手裏剣 – Shuriken a forma di fenice (spesso usato nelle leggende)
- Kuro-shuriken 黒手裏剣 – Shuriken nero, spesso associato a ninja specializzati nell'infiltrazione
- Fukuya-shuriken 吹矢手裏剣 – Shuriken a forma di piccola freccia o proiettile lanciato con fucile a soffio
- Fuma Shuriken 風魔手裏剣 Un tipo di shuriken che ha una forma a croce o a spirale
Tokin 刀錦
Il tokin è una lama da lancio simile ad un piccolo pugnale, che può essere facilmente nascosta tra i vestiti. È usata principalmente per distrarre o ferire leggermente un nemico a distanza. È un'arma piccola, facilmente maneggevole e leggera. Viene lanciata come una piccola lama.
Fukuya 吹矢
Il fukiya è un fucile a soffio, un'arma da lancio che utilizza un piccolo tubo attraverso cui venivano soffiati dei proiettili (generalmente freccette avvelenate). I ninja lo utilizzavano per colpire il nemico a distanza, veniva intinto con veleni letali o paralizzanti con l'intento di indebolirle o paralizzare la vittima.
Makibishi 撒き菱
I makibishi le spine di metallo o Punte di Terra che venivano sparse sul terreno per rallentare o intrappolare il nemico. Questo strumento era usato principalmente per creare ostacoli e rallentare l'inseguimento da parte di soldati o guerrieri. Erano piccole, ma molto affilate, quindi difficili da evitare o rimuovere facilmente. I makibishi più famosi sono rappresentati fatti di metallo. Le punte affilate venivano sparpagliate sul terreno per causare ferite o per far inciampare i nemici malamente. Erano affilate e dure, progettate per penetrate nella pelle o addirittura nelle scarpe dei nemici. Facili da nascondere e utili per rallentare o ferire i nemici durante la fuga o l’infiltrazione.
Le dimensioni variavano, ma generalmente erano abbastanza piccole da essere facilmente trasportabili.
I ninja usavano semi duri di piante che avevano una forma appuntita e robusta creando un altro tipo di makibishi. Avevano lo stesso scopo dei makibishi metallici: disorientare e danneggiare. Parliamo sempre di guerrieri delle montagne, non avevano metallo a disposizione su cui lavorare come i samurai. Usavano semi di piante come la ginestra o altre piante con semi duri facilmente reperibili in natura. Potevano essere facilmente trovati e raccolti in natura durante missioni. Erano meno letali rispetto ai makibishi metallici, ma comunque in grado di ferire o disturbare i nemici.
Toriboru トリボル
Il tribolo era un attrezzo da guerra che poteva essere utilizzato come arma da lancio. Si trattava di una macina di pietra o oggetti simili che, lanciati contro il nemico, creavano ferite dolorose. Sebbene la sua presenza nei contesti "ninja" non sia troppo documentata, veniva talvolta legato a questa figura a causa del suo utilizzo, impiegato come una distrazione, strumento per ritardare la fuga di un nemico o creare ostacoli sul terreno.
Una breve spiegazione sull'Hojōjutsu 捕縄術
L'hojōjutsu è l'arte tradizionale giapponese della legatura, utilizzando corde in maniera esperta e simbolica in base ai nodi.
Durante il periodo Edo (1603-1868), quando shinobi e samurai avevano un ruolo predominante, questa pratica divenne parte integrante delle tattiche utilizzate da poliziotti e guardiani per trattenere prigionieri e interrogare nemici. La tecnica prevedeva l'uso di corde (spesso di cotone o di canapa), e richiedeva abilità nell’applicare nodi specifici in modo tale da impedire qualsiasi movimento senza danneggiare gravemente il prigioniero. L'arte della legatura non era solo una questione di efficienza fisica, ma anche di precisione psicologica: l’atto di legare qualcuno era spesso simbolico e poteva essere un modo per esprimere potere, sottomissione o dominanza.
L'hojōjutsu non era solo una tecnica funzionale, ma aveva anche un forte simbolismo legato alla giustizia, alla disciplina e al controllo.
La pratica era talmente intrisa di simbolismo che, nel contesto del bushidō (il codice d'onore dei samurai), legare un prigioniero con le giuste modalità mostrava rispetto verso il nemico, pur mantenendo il controllo. Al contrario, una legatura sbagliata o mal fatta poteva essere vista come segno di disonore, perché suggeriva che il prigioniero non fosse stato considerato degno di un trattamento rispettoso.
I nodi dovevano essere applicati con precisione, non solo per immobilizzare la persona, ma per farlo senza infliggere dolore inutile.
L'hojōjutsu era praticato principalmente da samurai, poliziotti e guardiani, ma veniva anche utilizzato dai cosiddetti ninja in contesti più sottili. Mentre i samurai e i poliziotti usavano questa tecnica principalmente in battaglia o in contesti ufficiali per trattenere prigionieri, i ninja la utilizzavano più per strategia e infiltrazione: legare un nemico o un informatore, o immobilizzare una guardia senza causare ferite permanenti, era essenziale per completare missioni senza essere rilevati.
Le tecniche di legatura dell’hojōjutsu erano elaborate e dipendevano dalla situazione e dall’oggetto da legare. Si usavano corde di diversa lunghezza e spessore, e la persona legata veniva posizionata in modalità che la rendevano vulnerabile ma non necessariamente danneggiata. Ad esempio, una delle legature più comuni era quella in cui le mani del prigioniero venivano legate dietro la schiena, le braccia incrociate e il corpo immobilizzato con un nodo complesso, chiamato “Shime”.
Come si pratica oggi l'Hojōjutsu:
Oggi, l'hojōjutsu è considerata una disciplina tradizionale e cerimoniale, tramandata da maestri specializzati e apprezzata anche per il suo valore simbolico. In Giappone, la tecnica è ancora insegnata all'interno di scuole di arte marziale tradizionale o in ambienti che promuovono la cultura del bushidō. Viene anche utilizzata durante cerimonie o come forma di incartamento tradizionale dei regali, in cui le corde sono intrecciate in nodi artistici, che simboleggiano l'idea di “unire” e “proteggere” il contenuto all’interno.
Oltre a questi contesti tradizionali, l'hojōjutsu ha trovato una nuova applicazione in certi rituali sessuali (ad esempio, nei contesti del bondage giapponese chiamato Shibari 縛り o Kinbaku 緊縛), dove la tecnica di legatura è usata come espressione estetica e sensuale.
Sebbene questo uso sia molto diverso dal contesto originale di prigionia, il simbolismo del controllo e dell'interazione tra legatore e legato persiste, con una forte enfasi sulla fiducia e sul rispetto reciproco.
Catene e Corde:
Kusari 鎖 e Nawa 縄
Il Kusari 鎖 è una catena, e quando termina con una Kama 鎌 (falce), grande o piccola, un coltello, un peso di piombo, o un shuriken all'estremità opposta dell'impugnatura, prende il suo nome di lega alla tipolo gia di arma:
Kusari-tō 鎖刀
Kusarigama 鎖鎌
Kusari-Shuriken手裏剣
Kusarifundō 鎖分銅 o Manriki-gusari 万力鎖.
Questa tipologia di arma può usata per danneggiare da lontano o per intrappolare un nemico, e permette al suo possessore di sorprendere e disorientare un avversario in modo dinamico ed imprevedibile. Queste armi erano comunemente impiegate dagli Shinobi, ma anche da contadini comuni, monaci guerrieri Sōhei 僧兵 e dai Bushi samurai. Durante il periodo feudale, contadini e samurai trasformavano per necessità strumenti agricoli o comuni in armi strategiche.
Kusari-tō 鎖刀
Questa particolare arma si vede nel film "Ninja Assassin" simpatico film trash splatter dedicato ai ninja. All'estremità di un Kusari-tō non c'era però sempre una lama, ma poteva anche trovarsi un kunai o uno shikoro-kunai.
Kusari-gama 鎖鎌
Questa poderosa arma è composta da una falce corta collegata a una catena di metallo con un contrappeso all'estremità. La falce serviva per attaccare a corta distanza o per tagliare corde (nawa), mentre la catena con il contrappeso era usata per colpire, bloccare o immobilizzare l'avversario, spesso avvolgendosi attorno alle sue armi. La falce è lunga circa 30-50 cm, mentre la catena varia tra 2 e 3 metri.
Kusari-Shuriken手裏剣
Rarissima arma presente nella storia, eppure qualche cenno narra che alcuni shuriken come i Kōkō shuriken e Ju-shuriken siano stati inseriti all'estremità della catena come rampini o armi contro l'avversario.
Kusarifundō 鎖分銅 o Manriki-gusari 万力鎖
Arma composta da due contrappesi posti all'estremità di una catena corta, progettata per essere maneggiata con grande velocità e versatilità. Usata per immobilizzare, colpire o strangolare l'avversario, o per bloccare armi come spade. La lunghezza della catena poteva variare tra i 60 cm (la più autentica del Kusarifundō) fino anche a 1,5 metri.
Kyoketsu-shoge 距跋渉毛
Un'arma composta da una lama a doppia punta con una forma ricurva, attaccata a una corda (o catena) con un anello di metallo all'altra estremità. La lama veniva usata per il combattimento ravvicinato, mentre la corda con l'anello serviva per colpire a distanza, intrappolare arti o scalare. La lama era lunga circa 20-30 cm, mentre la corda o la catena era lunga circa 3-5 metri.
Kaginawa 鉤縄
Un rampino di metallo con corde, usato per scalare mura, creare trappole o immobilizzare oggetti e persone.
Tōnawa 投縄
La tōnawa è una corda con due pesi alle estremità che veniva lanciata attorno alle gambe del nemico per immobilizzarlo o farlo cadere.
La corda veniva fatta di fibra o materiali resistenti, mentre i pesi erano spesso di metallo o pietra, rendendo l'arma utile per afferrare o legare un nemico in fuga. Il suo scopo era principalmente impedire la fuga di un nemico, fermarlo o catturarlo durante un inseguimento.
Altre Armi Shinobi:
Tekkō 手甲
Il tekkō è una delle armi più antiche usate dai guerrieri giapponesi, tra cui anche i ninja. Si trattava di guanti di metallo o cuoio rinforzato con punte o piastre di protezione, progettato per colpire e difendere in combattimento. Veniva utilizzato principalmente per proteggere le mani durante il combattimento corpo a corpo, ma anche per infliggere danni rapidi durante l'aggancio o il colpo diretto, in difesa e attacco ravvicinato. Il Tekkō era un'arma versatile, utile sia per i combattimenti con l'uso delle mani nude che come strumento di protezione nelle battaglie, storicamente viene utilizzato a partire dal Periodo Heian (794–1185) fino al Periodo Edo (1603–1868).
Tekkō-kagi 手鉤
La parte del poggiapiedi della sella dei cavalli veniva modificata e adattata per creare una sorta di guanto o protezione con ganci sporgenti. Il tekkō-kagi è una evoluzione del tradizionale tekkō. Invece di semplici guanti protettivi, il tekkō-kagi presenta dei ganci o uncini sporgenti dalla parte superiore. Grazie alla presenza dei ganci, questo tipo di tirapugni divenne una arma letale da usare durante il combattimento ravvicinato o in situazioni di aggressione furtiva. La sua funzione era principalmente adatta al combattimento ravvicinato, per colpire, strappare o afferrare il nemico, permettendo di infliggere danni o immobilizzare l'avversario. Utilizzato principalmente nel Periodo Edo (1603–1868).
Tekkō-gōu 手甲钩
Il tekkō-gōu è una versione avanzata del tekkō-kagi, con ganci o uncini affilati che sporgono dalla parte superiore del guanto.
L'arma veniva usata dai ninja o dai guerrieri più esperti in combattimenti furtivi e ravvicinati. Questi ganci erano progettati per infliggere danni penetranti, strappare i vestiti o per afferrarsi a oggetti o avversari, agganciarsi su superfici adatte, ferire o sottomettere l'avversario, per un attacco rapido e sorprendente. Il tekkō-gōu diventava una parte essenziale per chi aveva bisogno di un'arma facile da nascondere ma potente in situazioni di combattimento intensivo. Era utilizzato principalmente nel Periodo Edo (1603–1868), ma con applicazioni e varianti continuate fino al Periodo Meiji (1868–1912).
Neko-te 猫手
Il neko-te è un'arma che può essere descritta come anelli o artigli indossati sulle dita, somiglianti alle unghie affilate di un gatto.
Questi "artigli" venivano utilizzati dai ninja o molto più spesso dalle kunoichi per colpire, stritolare punti vitali, graffiare, o ferire l'avversario in combattimento corpo a corpo, soprattutto durante situazioni in cui l'uso di armi più grandi o visibili era indesiderato. Gli anelli-artiglio sono generalmente di metallo, ma in alcune varianti possono essere stati realizzati anche in legno o altri materiali leggeri, e si indossano sulle dita come un guanto, con punte affilate che sporgono dalle dita.
Shuko 手甲
Gli shuko sono artigli o punte indossati sulle mani dei ninja, progettati per l'arrampicamento o il combattimento ravvicinato.
Si attaccavano alle mani, con punte affilate che permettevano al ninja di aggrapparsi a superfici rocciose o di legno e arrampicarsi rapidamente. Il loro utilizzo però, rispetto a quello dei Tekkō-kagi è legato principalmente all'arrampicamento rapido su pareti, oltre al combattimento ravvicinato utilizzando le punte. veniva usato anche sui piedi oltre che per le mani, per rendere l'arrampicata efficiente e rapida.
Kunai 苦無
Lama multifunzione simile a un pugnale, con una punta larga e spesso un anello al fondo e base diamantata. Anche se storicamente, il kunai alla "Naruto" non è mai esistito davvero, piuttosto era strumento versatile a forma di goccia, piatto e con un'anello sulla base del manico, usato per scavare, scassinare, come arma da lancio oppure come rampino di fortuna.
Shikoro-kunai 錐苦無
Una variante del kunai classico era lo shikoro-kunai, con una punta simile a uno stiletto o trapano, ideale per perforare, segare, scassinare serrature o creare piccoli fori per spirare a vista.
Alcuni Attrezzi e Indumenti Peculiari Utilizzati dagli Shinobi:
- Tsubokiri 壺錐: Trapano manuale usato per perforare superfici o serrature.
- Kagi 鍵: Ganci o chiavi rudimentali per forzare serrature.
- Mizugumo 水蜘蛛: Scarpe d'acqua" galleggianti per attraversare corsi d’acqua.
- Enpō 煙砲: Piccoli dispositivi per generare fumo e confondere il nemico.
- Chōchin-abura 提灯油: Olio per lampade, utilizzato come combustibile per fuochi o per incendi.
- Shinobi-bukuro 忍袋: Sacchetti multiuso per trasportare oggetti o piccoli strumenti.
- Amigasa 編笠: Un cappello di paglia ampio, utile per il camuffamento.
- Hikyaku-geta 飛脚下駄: Sandali di legno speciali per correre silenziosamente o in ambienti fangosi.
- Mino 蓑: Mantelli realizzati intrecciando paglia o fibre vegetali, indossati soprattutto da contadini, viaggiatori e lavoratori per proteggersi dalla pioggia e dalla neve. La paglia è un ottimo isolante, oltre ad essere antiaderentie per la pioggia.
Armi da Fuoco Shinobi: Kaki 火器
La chimica, la biologia era peculiarità dei guerrieri shinobi, i quali praticavano la loro conoscenza sperimentando tipologie di armi non convenzionali. Era scienza, ma l'ignoranza medievale del popolo la chiamava alchimia e poteri soprannaturali.
Shurikenhō 手裏剣砲
Il "cannone ninja", piccole armi da fuoco rudimentali, simili ai primi moschetti, progettati per essere facili da nascondere.
Questi cannoni erano utilizzati soprattutto per disturbare il nemico o dare un colpo improvviso in situazioni di combattimento.
Erano generalmente fatti di ferro o bronzo, con una canna corta e un sistema di accensione rudimentale.
Ideato per colpire a distanza ravvicinata sfondando le armature dei samurai, creare confusione e disperdere le forze nemiche.
Utilizzati anche per lanciare fumi o veleni.
Kemuri-dama 煙玉
Le famose bombe di fumo, piccole sfere o contenitori usati dai ninja per creare distrazioni, coprire la fuga o disorientare il nemico.
Una volta attivate, liberavano una densa nuvola di fumo che rendeva difficile l’identificazione degli shinobi.
Utilizzate principalmente per disorientare, fuggire o distraire il nemico, soprattutto in situazioni di infiltrazione o scontro.
Non scoppiavano all'impatto, ma venivano accese e poi fatte scoppiare. Esistono rare documentazioni che spiegano i kemuri-dama come palle che esplidevano ad impatto, ma ci sono delle controversie storiche a riguardo ed è molto probabile che sia leggendaria la palla di fumo sche scoppia all'impatto.
Dokuyaku 毒薬
I ninja erano noti per la loro conoscenza dei veleni. Questi venivano usati su armi come spade o shuriken, o in polveri da lanciare contro il nemico. I veleni potevano essere estratti da piante, animali (come il veleno di serpenti - dei ragni) o sintetizzati artificialmente.
È noto anche che gli shinobi arrugginissero di proposito le armi in ferro immergendole nelle feci animali, per infliggere all'avversario ferite potenzialmente fatali e facili ad infezioni da tetano.
Armi Cinesi:
Le armi cinesi, o di origine cinese, utilizzate anche dai giapponesi quì elencate, sono di utilizzo nella scuola Yuki no Senshi come tutto ciò che è elencato in questo articolo insieme alle armi feudali utilizzate in Giappone dai samurai nell'articolo "Armi Tradizionali Giapponesi".
Va detto ovviamente, che non sono armi ninja, nonostante spesso associate a questa figura nelle favole, negli anime e nei film.
La pratica di queste armi è prettamente d'uso per ampliare abilità e conoscienza.
Sai 釵
Si tratta di un'arma tradizionale di Okinawa usata principalmente per bloccare, disarmare e attaccare con movimenti precisi e rapidi.
È un'arma da punta senza filo, maneggiata singolarmente o in coppia, derivata probabilmente da strumenti agricoli o utensili per la pesca.
Generalmente è in acciaio o ferro per resistere agli impatti, le sue tre punte (due laterali corte e una centrale lunga) permettono di afferrare spade e bastoni, rendendola ideale per tecniche difensive e contrattacchi.
Nunchaku ヌンチャク / 雙節棍
Strumento a doppia asta collegata da una catena o corda, utilizzato per colpi rapidi, rotazioni fluide e blocchi. Richiede grande coordinazione per evitare autolesioni. Anche questa è un'arma cinese elaborata poi a Okinawa come arma tradizionale per il Kobudō. Adattato da strumenti agricoli come il flail per la trebbiatura del grano. È fatto di legno duro, con una corda o metallo per il collegamento.
La sua versatilità lo rende efficace sia come arma offensiva che difensiva, con movimenti veloci e imprevedibili.
Tonfa トンファー / 杖
In pratica un manganello con un'impugnatura laterale. È utilizzato per colpire, bloccare e deviare attacchi, sfruttando il suo design per potenza e controllo. Arma anche questa del Kobudō di Okinawa, derivata probabilmente da una manovella per macinare.
Tradizionalmente è fatta di legno duro come il quercio o l'ebano. La presa laterale consente di sfruttare il manganello come estensione naturale del braccio, aumentando la forza d'impatto.
jiàn 劍
La spada cinese dritta, arma tradizionale a doppio taglio, spesso considerata simbolo di eleganza e nobiltà nella cultura cinese.
Questa spada è ampiamente rappresentata nella letteratura, nel cinema e nelle arti marziali cinesi, ed è comunemente chiamata "la signora delle armi". Questa spada è progettata per eseguire una combinazione di potenza e fluidità, per segeuire tagli e affondi precisi.
È più difficile da padroneggiare rispetto al dāo e richiede un alto livello di abilità tecnica e concentrazione. La tecnica si basa su eleganza, precisione e controllo, con movimenti rapidi e fluidi.
Dao 直刀
Il dāo è una sciabola o spada curva cinese, conosciuta come "l'arma del soldato". È una spada curva a un solo filo (monotagliente), usata principalmente dai militari e dalle classi inferiori. Arma comune sui campi di battaglia, grazie alla sua efficacia e semplicità d'uso.
Ha un dorso spesso e robusto, che conferisce maggiore forza nei colpi. Viene spesso definita come "sciabola" o "spada curva".
Progettata principalmente per il taglio e i colpi potenti, è un'arma più aggressiva e pratica per la guerra, adatta per battaglie e per truppe meno addestrate. La tecnica di combattimento con il dāo è più fluida e dinamica, con movimenti ampi e sfruttando la forza centrifuga.
Shangou 三鉤 - "Tre ganci"
Arma cinese caratterizzata da un lungo bastone con tre ganci metallici. Utilizzata per afferrare, bloccare, disarmare e colpire in combattimento corpo a corpo. È un'arma tradizionale delle arti marziali cinesi, con un design unico. Il manico è di legno, mentre i ganci sono d'acciaio. Questi permettono di catturare le armi avversarie, fornendo un grande vantaggio contro spade o bastoni mantenendo una distanza di sicurezza. In oltre possono danneggiare armature e lacerare le carni del nemico con brutale precisione e velocicità.
Shuang Yue 雙月 - "Mezzalune Gemelle"
Arma doppia impiegata principalmente in coppia nelle arti marziali cinesi. Utilizzata per attacchi veloci e circolari, blocchi e disarmare l'avversario con un contrattacco fatale. Le lame curve permettono un utilizzo fluido e strategico per colpi rotanti, tagli e inflilzi.
Viene dalla Cina antica, tipicamente associata alle arti marziali tradizionali e spesso alle scuole di kung fu.
È realizzata in acciaio per le lame e talvolta con impugnature decorative in legno o metallo. Il suo design simile a due mezzalune incrociate permette sia attacchi ravvicinati con tecniche difensive, sfruttando l'effetto sorpresa causato dalle sue forme insolite.
Shuangou 雙鉤 - "Spade Uncinate Doppie"
Lo shuangou è un'arma cinese tradizionale composta da una coppia di spade con lame lunghe e ricurve che terminano in un uncino. Queste armi sono progettate per colpire, agganciare, bloccare e disarmare. Solitamente vengono usati in coppia, gli uncini accuminati e affilati vengono utilizzati per afferrare l'arma o gli arti dell'avversario. Le guardie a forma di mezzaluna e le punte posteriori aggiungono ulteriori possibilità d'attacco e difesa contemporaneamente.
Le shuangou hanno origine nella Cina antica e sono legate alla tradizione marziale delle arti cinesi come il kung fu. Venivano utilizzate sia in battaglia che in addestramenti marziali avanzati. Realizzate in acciaio per le lame, con impugnature in legno o metallo, spesso ricoperte di cuoio per una presa sicura e salda.
La peculiarità di quest'arma formidabile è il suo design:
- La forma a uncino consente di bloccare o agganciare l'arma dell'avversario, rendendo queste spade eccezionalmente utili per disarmare e lacerare armature o carne.
- Le lame laterali e le guardie a mezzaluna offrono protezione per le mani e aggiungono punti d'attacco essendo affilate.
- L'uso combinato di due Shuangou permette una vasta gamma di movimenti fluidi e strategici, con tecniche che includono rotazioni, tagli rapidi e incastri.
A mio parere personale, basato sullo studio pratico e storico che ho condotto sull'uso delle shuang gou, considero questa coppia di armi straordinarie come le più micidiali in assoluto nel panorama delle arti marziali tradizionali asiatiche. Nella mia esperienza, il corretto utilizzo di queste armi permette di neutralizzare quasi ogni tipo di arma nemica, grazie alla loro versatilità e al ridotto numero di punti morti o punti deboli. Inoltre, offrono un equilibrio eccezionale tra attacco e difesa, consentendo di creare facilmente aperture nelle difese avversarie, rimanendo al contempo ben protetti contro circa il 90% dei contrattacchi nemici. Può sembrare incredibile, ma vi assicuro che è proprio così.
Articolo curato da Sensei Scolaro Giuseppe Simone
ジュセッペ シモネ スコラロ